Un nuovo depuratore agli Stagnoni, ne uscirà acqua per l'irrigazione: 39 mesi di lavori e 36 milioni di euro chiesti al Pnrr - Citta della Spezia

2022-06-03 21:01:27 By : Ms. ruby jiang

Un cantiere di quasi tre anni e mezzo, con una spesa di oltre 36 milioni di euro per portare la capacità totale del depuratore a 130mila abitanti equivalenti e a produrre acque di risulta utilizzabili in agricoltura. Il tutto con la difficoltà di lavorare mentre l’impianto attuale continuerà a trattare le acque reflue della città e dei suoi dintorni. E’ quello che accadrà alla struttura degli Stagnoni nei prossimi anni, in base al progetto presentato questa mattina a Palazzo civico e inserito tra le opere prioritarie della Regione Liguria da finanziare tramite Pnrr. “L’operazione mare pulito alla Spezia presupponeva anche la riqualificazione dell’impianto di depurazione degli Stagnoni – ha dichiara il sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini -. Un progetto fortemente voluto dall’amministrazione e che sarà già in funzione fra due anni per depurare le acque utilizzabili anche in agricoltura. Dopo quarant’anni un salto tecnologico fondato sul risparmio energetico, sul risparmio idrico e sulla tutela dell’ambiente. Un salto in avanti fondamentale per tutti gli spezzini anche nella prospettiva di un aumento della popolazione del nostro territorio. Un progetto importante che si affianca ai numerosi interventi nelle fognature che sono stati realizzati in questi mesi: ricordo quelle del Canaletto, Fossamastra, Pagliari, Valdellora, Mazzetta, Viale Amendola, e ora il collegamento di Muggiano e Pitelli al depuratore. Una visione nuova, a tutela dell’ambiente a trecentosessanta gradi, e un salto in avanti per la qualità delle nostre acque importantissimo”.

“Questa è un’occasione per risolvere un problema: attualmente abbiamo un impianto che ha la capacità di 100mila abitanti vecchio di quarant’anni, con tecnologie vetuste – ha aggiunto Marco Casarino, direttore dell’Ato idrico -. Quello presentato oggi è un impianto che tratta a regime 20milioni di litri di acqua di depurazione ogni giorno e ha una tecnologia a membrana che consente di avere come deflusso anche acqua utilizzabile in agricoltura, e quindi acqua che può essere confluire nel nostro Golfo tranquillamente”.

Se le risorse non saranno confermate dal Pnrr l’intervento sarà realizzato in parte con fondi dell’Ato idrico e in parte con finanziamenti da reperire. Il miglioramento in termini ambientali sarà drastico. “Con il nuovo depuratore la carica batterica sarà 30 volte al di sotto dei limiti di legge – ha spiegato Marco Fanton, direttore di Acam Acque – e per questo l’acqua potrà essere utilizzata per scopi industriali o di irrigazione. Avremo un’ottima efficienza depurativa commisurata alle dimensioni dell’impianto e ci sarà l’opportunità di produrre biogas. Potremo lavorare sotto il limite massimo di depurazione per i prossimi 30 anni e ci sarà anche un trattamento delle emissioni odorigene. Infine grande attenzione è stata dedicata anche all’inserimento dei nuovi stabilmenti all’interno dell’area Stagnoni. Il depuratore si potrà anche visitare alle scolaresche, per far capire cosa succede dopo che a casa tiriamo lo sciacquone”.

La necessità degli interventi di ristrutturazione dell’impianto è dettata principalmente: – dal bisogno di assicurare una migliore e stabile efficienza depurativa; – dalla condizione di conservazione degli impianti; – dall’incremento previsto dei carichi afferenti all’impianto; – dal contesto attuale del settore della depurazione e dalle opportunità di sfruttamento delle risorse di scarto dell’impianto (fanghi di depurazione) per l’autoproduzione di energia elettrica.

Le opere di adeguamento dell’impianto Stagnoni sono funzionale al perseguimento dei seguenti obiettivi: – Superare le criticità relative all’obsolescenza delle strutture impiantistiche. – Garantire un trattamento efficiente ed affidabile anche in condizioni di aumento del carico in ingresso. – Permettere il rispetto dei limiti per il riutilizzo del refluo depurato (soluzioni tecnologiche che permettano un riutilizzo dell’acqua depurata) con ricadute favorevoli al risparmio idrico. – Contenere e trattare efficacemente le emissioni odorigene. – Garantire il risparmio e l’efficientamento energetico. – Ottenere autoproduzione di energia elettrica – Ottimizzare la gestione e la manutenzione delle opere.

SOLUZIONI PRIMARIE PREVISTE DAL PROGETTO – Incremento della potenzialità di impianto a 130.000 abitanti equivalenti rispetto ai circa 90.000 attuali – Capacità di trattamento di reflui pari a 30.000 metri cubi/giorno. – Aumento dei volumi di processo disponibili. – Digestione anaerobica dei fanghi primari e secondari, con recupero di biogas. – Cogeneratore da circa 300 kW per produzione energia elettrica (autoconsumo). (L’utilizzo del biogas viene previsto a consumo interno per produzione di energia elettrica. La soluzione permette di auto consumare l’energia prodotta)

DURATA E MODALITA’ DEI LAVORI – La durata degli interventi di ristrutturazione dell’impianto sarà di 39 mesi. – La progettazione ed in particolare la sequenza delle attività di cantiere sono state studiate con lo scopo di mantenere sempre in attività una parte dell’impianto con le attuali condizioni di funzionamento. – Dopo circa 25 mesi dall’apertura dei cantieri all’interno dell’area dell’impianto, sarà operativa la nuova linea di depurazione delle acque. – Nei successivi circa 14 mesi e fino al termine dei collaudi si realizzerà la filiera della digestione anaerobica delle sostanze organiche con recupero di gas, di calore e di energia.

QUADRO ECONOMICO DI SPESA L’investimento stimato è previsto in: 36.500.000 €

STUDIO PROGETTUALE ARCHITETTONICO E PAESAGGISTICO PER LA DEFINIZIONE DELLO SCENARIO DI INSERIMENTO TERRITORIALE

Riduzione della superficie di terreno impermeabile (fondo in asfalto, cemento, etc.) – Oggi la superfice impermeabile è di 7.300 metri quadri e quella permeabile 3.800 metri quadri, ovvero il 66% impermeabile ed il 34% permeabile – In seguito la superfice impermeabile sarà di 4.000 metri quadri e quella permeabile 7.100 metri quadri, ovvero il 30% impermeabile ed il 70% permeabile

Aumento delle aree verdi – Oggi nell’impianto vi sono 3.800 metri quadri di area verde, ovvero il 34% del territorio – In seguito nell’impianto vi saranno 7.100 metri quadri di area verde, ovvero il 70% del territorio

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