Sara Rossi 18 Luglio 2022 Pianeta Commenti
Secondo stime dell’ENEA in Italia il consumo di acqua ad uso civile (residenziale e terziario) rappresenta il 20% circa del totale e in una situazione di siccità come quella attuale è necessario ridurre la percentuale. In pratica ogni cittadino ha una dotazione idrica (al netto delle perdite) di circa 200 litri al giorno. “Una delle maggiori criticità del nostro Paese – spiega Luigi Petta, del laboratorio tecnologie per l’uso e gestione efficiente di acqua e reflui ENEA – riguarda la carenza di infrastrutture e la scarsa efficienza della rete idrica”. Nonostante l’elevata abbondanza di acqua (garantita da 7.594 corsi d’acqua, 324 laghi, oltre 1.000 falde sotterranee e 526 dighe che raccolgono circa l’11% delle piogge) – la rete perde mediamente il 41,2% dell’acqua immessa[1], con punte del 48%. Anche nelle aree più virtuose, questa percentuale non scende mai al di sotto del 20%, a fronte di valori molto inferiori in ambito europeo ( 6,5% in Germania)”. Secondo stime degli esperti la sistemazione e la digitalizzazione della rete idrica permetterebbero di risparmiare fino al 25% dell’energia.
Un problema altrettanto serio riguarda settori produttivi come l’agricoltura che assorbe il 50% circa del fabbisogno idrico totale. Per affrontare momenti di siccità o di carenza idrica come quello attuale, le aziende agricole dovrebbero adottare sistemi innovativi come l’irrigazione a goccia e subsuperficiale, e puntare sulla ricerca per favorire il riuso delle acque reflue trattate. Un altro capitolo decisivo per affrontare i momenti critici consiste nel responsabilizzare i cittadini verso comportamenti in gradi di ridurre lo spreco di acqua.
Al riguardo ENEA ha elaborato una guida in 20 punti con suggerimenti, buone pratiche e un elenco di errori da evitare in ambito residenziale.
(1) Dati ARERA relativi all’anno 2021.
(2) La pacciamatura è un’operazione che si effettua in agricoltura e giardinaggio ricoprendo il terreno attorno alle piante con uno strato di materiale al fine di impedire la crescita delle malerbe, mantenere l’umidità nel suolo, proteggere il terreno dall’erosione e dall’azione della pioggia battente, evitare la formazione della cosiddetta crosta superficiale, diminuire il compattamento, mantenere la struttura e mitigare la temperatura del suolo.
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Molto apprezzato sulle tavole di tutto il mondo, il polpo è anche un animale particolarmente …
Consigli molto utili ma per me niente di nuovo, li ho sempre attuati, anche senza “crisi” idrica.
E’ il concetto dello sprecare che proprio mi ripugna. Anche se di una risorsa ce n’è in abbondanza.
Non sono molto d’accordo sul consiglio numero 4, per lavare le verdure non è sempre preferibile la bacinella rispetto all’acqua corrente, quest’ultima fá scorrere via meglio pesticidi e altro e stando attenti all’apertura del rubinetto la quantitá d’acqua utilizzata è all’incirca la stessa.
Come al solito, manca il consiglio forse più importante di tutti: ridurre il più possibile il consumo di carne! L’allevamento intensivo è causa di enormi consumi di acqua, e ormai gli esperti sul tema riconoscono questo fatto.
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