Roberto Cicala nel 1991 ha fondato a Novara con Carlo Robiglio la casa editrice Interlinea che ha riscoperto grandi classici e valorizzato inediti
NOVARA – Prezzo della cellulosa alle stelle, e carta che non solo costa molto di più, ma che è diventata merce rara, al punto che è a rischio anche una delle tradizioni più care delle feste: il regalo dei libri. Il problema è talmente serio che non si trova già oggi, a meno di pagare un sostanzioso aumento, la carta per le confezioni dei pacchi-regalo. Parecchi editori dovranno ridurre le tirature o rinunciare a ristampe proprio perché c’è fortissima carenza di materia prima. Anche Roberto Cicala, editore di Interlinea, deve fare i conti con una situazione completamente nuova e per molti aspetti inaspettata.
Come sono cambiati in questi mesi i tempi e la quantità dell’approvvigionamento?
Quanto sono aumentati i prezzi della carta e della filiera della cellulosa? «Per la cellulosa c’è stato un picco nell’aumento del costo del 70% rispetto a fine 2020, mettendo in crisi anche gli imballaggi per l’e-commerce. Per la carta da edizioni i rincari che si ritroveranno gli editori dipenderanno dal tipo di prodotto che è stato scelto: si stima una media del 6% di incremento del costo, mentre per le cosiddette carte bianche forse si raggiungerà anche un aumento tra il 10 e il 12%».
In che modo questo si riflette sugli editori? Può farmi un esempio con Interlinea? «Il punto è che ciò dovrebbe provocare un giusto aumento del prezzo di copertina ma la percezione popolare del prodotto culturale in Italia sembra non accettare un aumento, anche se i libri costano allo stesso modo da quasi quindici anni. Per questo non parlarne non fa bene all’editoria. Per una casa editrice come Interlinea significa selezionare maggiormente i titoli, rischiare di non poter ristampare a tamburo battente sotto Natale in caso di successo immediato di un titolo e ridurre il già risicato ricavo mantenendo il prezzo di copertina degli anni scorsi».
Il rincaro del cartaceo non potrebbe favorire ancora di più la diffusione del digitale e dell’e-book? «In effetti alcuni reagiscono a questa mancanza di carte e crisi di materie prime annunciando la supremazia sempre più vicina del digitale. Ma la digitalizzazione dell’editoria, sacrosanta, difficilmente sostituirà i libri di carta. Ci sarà eventualmente una convivenza, anche perché gli e-book fruttano meno ad autori ed editori e ad altri mediatori della filiera come i librai. E poi la digitalizzazione rischia di premiare soprattutto chi può fare investimenti globali e generalisti, livellando la qualità dell’offerta e mettendo a repentaglio la pluralità del mondo della cultura libraria, soprattutto nel lungo periodo e per chi resta periferico rispetto ai grandi gruppi scegliendo la diversità culturale». —
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