La quinta edizione dell’esposizione internazionale del settore del petrolio e del gas Egyps 2022 ha rappresentato una importante occasione per l’Italia, che ha preso parte alla fiera con la più numerosa delegazione di aziende dalla nascita della manifestazione. Sono state infatti ben 49 le aziende presenti alla tre giorni organizzata al Cairo dal 14 al 16 febbraio attirando un totale di 450 espositori, 25 grandi compagnie petrolifere, 1.900 delegati di governi e organizzazioni internazionali e 260 relatori. Sono almeno due gli accordi firmati tra realtà italiane e il governo egiziano: il protocollo d’intesa tra la Compagnia petrolchimica egiziana (Echem) e la controllata di Eni in Egitto, Ieoc, per avviare un’iniziativa che favorisca la riduzione delle emissioni presso i cantieri petroliferi e un rapporto di cooperazione nel campo della produzione di energia pulita e idrogeno; l’accordo mirato a creare una società mista italo-egiziana per fabbricare componenti per la conversione dei veicoli a gas compresso (Cng) e liquefatto tra il ministero della Produzione militare e la società italiana Landi Renzo.
La presenza italiana ha visto soprattutto la presenza di piccole e medie imprese di vari comparti della filiera del petrolio e del gas, che vanno dalla raffinazione ai macchinari per gli impianti petroliferi fino a prodotti di alta tecnologia e impiantistica. La folta partecipazione di espositori italiani conferma le importanti relazioni economiche tra Italia ed Egitto, in un momento in cui Il Cairo si trova ad affrontare critiche a livello internazionale per il mancato rispetto dei diritti umani e della libertà di espressione. Ieri, il ministro del Petrolio egiziano Tarek El Molla ha incontrato la delegazione delle aziende italiane per presentare le opportunità di investimento disponibili nel Paese. Durante l’incontro, il ministro ha informato i rappresentanti delle imprese italiane che il dicastero intende ampliare l’utilizzo del gas naturale all’interno del Paese, avviando al contempo progetti di decarbonizzazione, trasformazione digitale e lo sviluppo delle più moderne tecnologie.
“Il mercato egiziano è in forte espansione nel comparto del petrolio e del gas. Sta crescendo tanto e vi sono già ottimi rapporti con i player italiani ed egiziani. È un mercato in cui si può lavorare molto bene”, spiega ad “Agenzia Nova”, Davide Fulgosi, presidente di Fulgosi Srl, azienda con sede a Piacenza che opera nel settore della produzione di dispositivi e componenti per l’industria petrolchimica. “Siamo in Egitto da cinque anni”, sottolinea Fulgosi, precisando che questo è il primo anno che la società partecipa all’esposizione Egyps. “Abbiamo fornito alcuni dei nostri apparati, uno dei più importanti è una chiusura ad altissima pressione, oltre i 1000 bar. Due di queste sono state impiegate su una piattaforma del progetto Zohr nel Mediterraneo”, sottolinea il presidente della società piacentina. Vale la pena ricordare che il giacimento supergigante di Zohr, scoperto da Eni, rappresenta il 40 per cento circa della produzione totale di gas naturale dell’Egitto.
Le opportunità per le imprese italiane rappresentate dal mercato egiziano sono state delineate anche da Paolo Repetti dell’azienda Motridal specializzata nella realizzazione di nastri trasportatori. “Nonostante le sfide legate alla pandemia di Covid-19 il mercato egiziano sta andando bene”, ha sottolineato Repetti. “Facciamo nastri trasportatori per vari settori: petrolio e gas, cementifici, fertilizzanti, impianti per il trattamento dei rifiuti delle ceneri. La produzione è in Italia, ma al Cairo abbiamo aperto un ufficio da circa 10 anni con venti persone. Il mercato sta andando bene: siamo operativi e ben avviati”, ha detto Repetti. Roberto Saporiti, rappresentante della Carlo Saporiti srl, è la seconda volta che partecipa alla fiera egiziana. “Dal 1949 produciamo a mano macchine per il sollevamento. Stiamo cercando di ampliare il nostro mercato perché sappiamo che in Egitto ci sono buone possibilità di sviluppo”, ha detto Saporiti a “Nova”.
Paolo Bugatti, corporate sales and marketing manager di Cannon Bono Energia, ha spiegato a “Nova” che nel mercato egiziano conta molto la fiducia tra cliente e fornitore. “Siamo presenti in Egitto da tanti anni sia nell’industria che i maggiori EPC. Abbiamo deciso di venire a fare questa fiera perché quest’anno abbiamo diversi tender a cui stiamo partecipando. Vediamo che al momento il mercato è abbastanza vivo”. Anche Jury Nucini, responsabile vendite per Siad Macchine Impianti, azienda metalmeccanica i con sede a Bergamo, attiva nella progettazione e costruzione di impianti di frazionamento aria ha descritto in modo positivo il mercato e l’ambiente imprenditoriale egiziano. “Siamo presenti sul mercato da 30 anni, abbiamo diverse installazioni che variano su tutti i settori del manifatturiero, dall’alimentare alle acciaierie al petrolchimico, siamo presenti in molti dei nuovi progetti avviati in Egitto. Tutti quanti ci troviamo bene nel mercato egiziano. I problemi vengono risolti faccia a faccia ed è un passo avanti rispetto ad altri mercati in cui ci sono più complicazioni. In Egitto il rapporto umano è ancora al primo posto”, ha dichiarato Nucini.
Paolo Barbieri, business development export manager di Asco Filtri, azienda specializzata nella filtrazione di processo, ha spiegato a “Nova” che il mercato egiziano si sta muovendo in modo rapido: “Siamo in Egitto da un paio d’anni tramite un agente, anche se in passato abbiamo avuto delle collaborazioni tramite contractor con Enpi per installare impianti di filtrazione. Ora ci sono nuove raffinerie e un revamping di progetti che mi sembrano molto interessanti”. Anche Rossano Venturi, amministratore delegato di Repco, azienda del settore del petrolio e del gas parte del gruppo Cavagna, ha sottolineato come il mercato egiziano stia ripartendo. “Abbiamo iniziato a lavorare in Egitto con tutti gli end user già da 25 anni a questa parte. Negli ultimi anni il mercato era un po’ fermo, ma ora gli investimenti sono ripartiti, i pagamenti sono abbastanza sicuri per cui nei prossimi anni presteremo molta più attenzione a questo Paese. Noi lavoriamo e abbiamo installato 250 impianti in 50 Paesi del mondo che sono tutt’ora operativi e lavoriamo con tutte le major del mondo”, ha dichiarato Venturi.
Tra le imprese espositrici non ci sono soltanto realtà che hanno ormai da anni rapporti consolidati con i partner egiziani, ma anche molte società giunte per la prima volta a presentare i loro prodotti sul mercato egiziano, sull’onda del rapido sviluppo avviato nel Paese, in particolare nel settore energetico e non solo, accelerato dalla scoperta nel 2015 da parte di Eni del giacimento di gas Zohr, il più grande del Mediterraneo. Il direttore delle vendite di Exa S.r.l, Alberto Colozio, azienda specializzata nella produzione di macchine automatiche, semiautomatiche e manuali per guarnizioni e presente in 50 paesi, ha dichiarato di essere venuto a partecipare alla fiera con l’obiettivo di conoscere il mercato egiziano. “In Egitto non abbiamo nulla, è la prima volta che veniamo su questo mercato”, ha dichiarato Colozio. “Questo per noi è un primo approccio per capire il mercato”, ha aggiunto il direttore vendite di Exa, precisando che l’azienda è presente nella regione del Medio Oriente e Nord Africa, soprattutto negli Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Qatar, Oman e anche in Algeria.
Luca Scarramuzza, responsabile commerciale della Meccanica padana, azienda metalmeccanica attiva dal 1954, ha spiegato a “Nova” i motivi della partecipazione alla fiera. “E’ la prima volta che siamo in Egitto, è un’occasione per presentarci al mercato. Vendiamo direttamente a Petrojet ed Enpi, ma attraverso progetti solo per Aramco. Lavoriamo all’80 per cento con Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar e poi il restante parte in Europa. Ci piacerebbe avere un’agente in Egitto. Il mercato egiziano è in forte espansione e in forte aumento: è il motivo principale per cui siamo venuti qua”. Alla prima esperienza a Egyps 2022 anche Celme, azienda di Montebello Vicentino specializzata nella produzione di trasformatori elettrici ad elevate prestazioni. “Uno dei nostri obiettivi che ci ha portato alla fiera è stato quello di cercare un partner locale”, ha dichiarato ad “Nova” Cristiano Menti, responsabile vendite di Celme, secondo cui l’Egitto potrebbe rappresentare una porta d’accesso all’intera regione per commercializzare prodotti dell’azienda vicentina.
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