De Nora, gli elettrodi sbarcano in Borsa: l’idrogeno verde è il futuro- Corriere.it

2022-09-09 18:36:34 By : Mr. Kevin Leu

Dai primi elettrodi prodotti un secolo fa al business del futuro: l’idrogeno verde. De Nora, multinazionale italiana leader degli elettrodi, si prepara a sbarcare su Piazza Affari per crescere ancora. Il board della società, controllata dall’omonima famiglia con il 64% delle quote e partecipata da Snam con il 36%, ha deliberato di avviare l’iter per la quotazione sul listino principale di Borsa Italiana Euronext Milan e la richiesta a Consob di autorizzazione alla pubblicazione del prospetto informativo. L’operazione, secondo fonti vicine al dossier, sarà parte in aumento di capitale e parte in vendita di azioni e dovrebbe valorizzare il gruppo attorno a 5 miliardi di euro . L’Ipo (coordinata da Crédit Suisse e Goldman Sachs) dovrebbe arrivare entro l’estate e potrebbe essere rivolta agli investitori istituzionali.

De Nora, 99 anni di storia

Industrie De Nora, fondata nel 1923 in via Leonardo Bistolfi 35 a Milano dove ha tuttora la sede principale, è diventato un leader nell’elettrochimica e nelle tecnologie sostenibili e ha un portafoglio di prodotti e sistemi per ottimizzare l’efficienza energetica di processi industriali e di soluzioni per il trattamento delle acque. «A livello globale - si legge nella nota che annuncia la quotazione - De Nora è il più grande fornitore al mondo di elettrodi (ne produce più di 700 mila metri quadri all’anno, come si legge sul sito, ndr) per i principali processi elettrochimici industriali (per clienti che operano nei settori della produzione di cloro e soda caustica, di componenti per l’elettronica, nella finitura superficiale), è tra i leader nelle forniture di tecnologie di filtrazione e disinfezione delle acque per i settori industriali, municipali, piscine e marittimo.

De Nora, 1.600 dipendenti nel mondo

Paolo Dellachà Il gruppo, che ha oltre 1.600 dipendenti, 14 siti produttivi tra Italia, Germania, Stati Uniti, Brasile, Giappone, Cina e India e cinque centri di ricerca e sviluppo, ha chiuso il 2021 con ricavi totali per 616 milioni e con un ebitda di 127 milioni. «Il processo di crescita dell’azienda - si legge nella nota della società guidata da Paolo Dellachà- si è sviluppato tanto in maniera organica, grazie alla continua innovazione , quanto per linee esterne, attraverso importanti acquisizioni negli Usa, nel Regno Unito, in Giappone e in Italia. Il portafoglio di proprietà intellettuale del gruppo comprende attualmente oltre 250 famiglie di brevetti con più di 3.000 estensioni territoriali».

di Carlo Cinelli e Daniela Polizzi

Il business del futuro: l’idrogeno verde

Poi c’è la nascente industria dell’idrogeno verde , in cui De Nora in qualità di produttore di elettrodi per i principali processi elettrochimici industriali è pronta a giocare un ruolo centrale, anche forte della joint venture con Thyssenkrupp in TK Nucera (altra società dell’idrogeno che si quoterà a breve), di cui è azionista al 34 per cento. Secondo gli analisti TK Nucera potrebbe valere fino a sei miliardi. Proprio per questo i proventi dell’operazione saranno destinati a rafforzare ulteriormente la crescita e, in particolare, a supportare l’espansione del segmento idrogeno verde. De Nora è coinvolta attraverso Nucera in Neom , la smart city del futuro che sorgerà in Arabia Saudita che rappresenta uno dei progetti più importanti di idrogeno verde a livello mondiale. Le prospettive di crescita sono rilevanti. Basta pensare che nel novembre 2020 Snam aveva rilevato l’attuale quota in De Nora da Blackstone in base a un enterprise value di 1,2 miliardi di euro e - come detto - oggi si parla di una valutazione complessiva dell’azienda di circa 5 miliardi.

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