Bozzoli, l’esperimento nel forno con il maiale: nessuna esplosione in fonderia- Corriere.it

2022-05-13 20:42:30 By : Mr. Raul Lee

Abbiamo scollegato in automatico la tua precedente sessione

Puoi navigare al massimo da 3 dispositivi o browser

Per continuare la navigazione devi scollegare un'altra sessione

Da mobile puoi navigare al massimo da 2 dispositivi o browser.

Per continuare la navigazione devi scollegare un'altra sessione.

Attiva le notifiche per ricevere un avviso ogni volta che viene pubblicato un nuovo articolo in questa sezione.

Vuoi modificare le tue preferenze? Visita la tua area personale

Le ultime notizie sulla guerra in Ucraina, in diretta

Salva questo articolo e leggilo quando vuoi. Il servizio è dedicato agli utenti registrati.

Trovi tutti gli articoli salvati nella tua area personale nella sezione preferiti e sull'app Corriere News.

A Provaglio d’Iseo la simulazione in scala con un maialino morto per cause naturali

Si procede in due fasi, come ipotizzato dai periti in aula: una prima che prevede il «corpo» sia adagiato su uno strato rovente di materiale, quindi disidratato, una seconda con l’immersione completa nel bagno di metallo fuso. E il primo dato che emerge, il più significativo, è che non si registra alcuna esplosione.

A Provaglio d’Iseo, la fonderia Gozzini (in località Navezze), tutto il pomeriggio — e oltre — è teatro dell’esperimento giudiziale in scala disposto dalla Corte d’assise (presidente Roberto Spanò) per capire quanto possa essere verosimile che l’imprenditore Mario Bozzoli, la sera dell’8 ottobre 2015, sia stato ucciso nell’omonima fonderia di famiglia, a Marcheno (secondo l’accusa negli spogliatoi) e gettato poi nel forno fusorio più grande. Le prime ad arrivare, con largo anticipo, sono Irene, vedova di Mario — «siamo qui per la verità» — e alla cognata Vittoria. Ecco poi i sostituti procuratori generali Silvio Bonfigli e Marco Martani, poco prima che, alle 13.50, i vigili del fuoco procedano con una delle tante ispezioni nel capannone in cui si trova in forno, messo in sicurezza. Poco prima che scocchino le due arrivano anche Giacomo, nipote di Mario, a processo per il suo omicidio e la soppressione del corpo, e il padre Adelio: «Mi hanno detto di non entrare, ma siamo qui. È l’unico fratello che ho, anch’io voglio sapere», ci dirà ore dopo, camminando lungo la strada che costeggia l’azienda.

Gallery: Bozzoli, l?esperimento giudiziale in fonderia a Provaglio d?Iseo

Per i giudici, togati e popolari, i cancelli si aprono alle 14.05 : viaggiano a bordo di un pulmino dei carabinieri. Davanti, su un’auto blu, il presidente Roberto Spanò. Ci sono tutti. Pubblici ministeri, avvocati, consulenti di parte (la procura ha incaricato generale il comandante del Ris di Parma, Giampietro Lago): penna e fogli alla mano, per annotare qualsiasi dettaglio. Ad accoglierli tra cori e insulti, al grido «Vergogna» — e rimarranno fino a sera — una quindicina di animalisti: «Non c’è pace senza giustizia, anche per gli animali. Una giustizia insanguinata è un crimine. Giù le mani dagli animali»recita il loro striscione. Formato: fronte animalista. Di fronte a loro, fanno scudo i carabinieri in tenuta anti sommossa, mentre la Digos impedisce loro di avvicinarsi troppo, quando ci provano dall’ingresso laterale della fonderia.

Sono le 15.10 quando il maialino «già morto per cause naturali in allevamento » — come più volte precisato anche dallo stesso presidente del Tribunale, Vittorio Masia, per smorzare le polemiche — viene calato nel forno fusorio dal proprietario della fabbrica, Fabio Gonzini. Pesa 13,2 chilogrammi (Mario ne pesava oltre ottanta), gli è già stato prelevato un campione di Dna a scopo comparativo e viene avvolto da stoffe di cotone per simulare l’abbigliamento indossato da Bozzoli al presunto momento della sua sparizione, in tenuta da lavoro, prima che si cambiasse. Nessuno si avvicina, non in questa fase: i presenti osservano solo a metri di distanza. Per fortuna, nessuno scoppio.

Più complicato interpretare le esalazioni sprigionate al momento. In realtà, pare non si scateni un odore così forte da rendere l’aria irrespirabile (il perito, medicolegale, Camilla Tettamanti invita le parti a togliere la mascherina) , almeno non fino a quando la cappa viene sollevata. «Si è registrata una fumata bianca», non visibile però all’esterno in modo evidente, nemmeno una ventina di minuti dopo. Dentro sì, però: il fumo avrebbe invaso l’ambiente rapidamente, soprattutto perché «abbiamo lasciato spenti gli aspiratori per tre minuti, in modo da ricreare una situazione più simile possibile a quella in fonderia a Marcheno quella sera di sette anni fa», quando alle 19.21 si registrò una fumata bianca e Oscar Maggi, uno degli operai, impiegò proprio tre minuti per riattivare l’impianto di aspirazione. «Abbiamo sentito un odore di fumo e leggermente di grigliata» ha aggiunto. «Di peli bruciati, piuttosto forte», invece, secondo la difesa. Si percepisce di più all’esterno, anche in virtù della direzione del vento.

Alle 16.10 l’animale, ormai disidratato, viene immerso nel bagno metallico. I vigili del fuoco lasciano Provaglio alle 16.40 : non c’è più alcun pericolo. Poco più di un’ora dopo, alle 17.30, il forno viene spento. Si deve raffreddare gradualmente, in modo da consentire si proceda con la «scorificazione», ovvero con la raccolta di eventuali resti e delle scorie, che vengono raccolte e trasferite in una carriola: ci sono anche piccoli pezzi di ossa del maialino, compresa quella che il medico legale identifica come una rotula. L’ipotesi al vaglio è che nel 2015 possano essere stati schiumati prima dell’arrivo a Marcheno degli esperti tecnici, i quali per due anni hanno analizzato tonnellate di scorie senza trovare alcuna traccia dell’imprenditore. Verso le 19 l’udienza, in esterna, è tolta. Restano a Provaglio i periti, a pesare i resti e misurarne la temperatura.

I consulenti di parte, invece, ci torneranno stamattina, per presiedere al prelievo di un eventuale Dna, sempre ne sia rimasto, sulle scorie, nel forno e nella cappa. Ma non nei filtri: qui non ci sono, a differenza della Bozzoli. Un elemento, tra gli altri, che rende scettica la difesa, pronta ad analizzare minuziosamente proporzioni, tempi, dimensioni: tutto dovrebbe «quadrare», pur in scala. Secondo il consulente nominato dai legali di Giacomo (e l’app del suo iPhone) non è possibile quella sera di ottobre abbia raggiunto il forno, prima di andarsene e dopo aver parlato con il fratello in ufficio.

I due si esibiranno sabato 14 maggio

Autorizzaci a leggere i tuoi dati di navigazione per attività di analisi e profilazione. Così la tua area personale sarà sempre più ricca di contenuti in linea con i tuoi interessi.